Complesso
abbaziale di Civate
Il
dibattito sulle origini dell'abbazia è ancora aperto.
Innanzi tutto è necessario chiarire che nei documenti i due
monasteri, di San Pietro e di San Calocero, vengono spesso confusi:
il monastero di S. Pietro fu costruito dalla stessa comunità
benedettina che risiedeva nel paese di Civate, ai piedi del monte
Pedale, nel monastero di S. Calocero.
La motivazione che ha indotto i monaci a costruire i due monasteri
rimane ignota, tuttavia molte sono le ipotesi a questo riguardo:
la principale afferma che il convento a a valle sia stato edificato
accanto ad una chiesa preesistente dove si conservava il corpo di
S. Calocero, donato dall'arcivescovo Angilberto (+860) ai monaci
civatesi. L'uso del monastero a monte poteva essere quello di romitorio.
Fatto certo è che la presenza benedettina, in Civate, è
attestata a partire dal principio del secolo IX con l'arrivo da
Brescia di Ildemaro, il famoso commentatore della regola di S. Benedetto.
La moderna storiografia afferma che Ildemaro scrisse proprio a Civate
il Commento.
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